Anche se l’intervento è riuscito alla perfezione, la durata di un impianto dentale non può essere per sempre.
È stato stimato che l’impianto ha una vita media che va dai 10 ai 15 anni in più del 95% dei casi, tempo dopo il quale dovrebbe essere sostituito.
Per raggiungere questo risultato il paziente deve impegnarsi in una costante e corretta igiene orale domiciliare. A questa vanno aggiunte periodiche sedute di pulizia dei denti professionale per rimuovere in modo efficace i residui di placca e tartaro che con il tempo tendono a depositarsi sui denti.
Nonostante tutte le accortezze del caso, può capitare che un impianto dentale cominci a muoversi prima del previsto. In linea generale le problematiche che richiedono la rimozione anticipata di un impianto sono:
- Perimplantite
- Rottura dell’impianto
- Mal posizionamento dell’impianto
- Mancata osteointegrazione
Qualche volta invece è il paziente stesso a richiedere l’estrazione dell’impianto. In casi come questi, se non ci sono reali motivazioni che giustificano la rimozione dell’impianto, il dentista è tenuto a indirizzare il suo paziente nella scelta esponendogli nel dettaglio tutti i possibili effetti di questa decisione.
In conclusione
Da quanto esposto si può intuitivamente comprendere che il rigetto sia un evento inesistente in implantologia, mentre l'infezione peri-implantare è un evento che riconosce spesso dei responsabili, siano essi il chirurgo o il paziente.
Per questi motivi attribuire al rigetto la causa della perdita di un impianto dentale è una affermazione falsa, spesso utilizzata come scusa per giustificare i propri insuccessi!