Ogni paziente del nostro studio può verificare con mano la cura che mettiamo nel gestire la sterilizzazione di ogni strumento con cui il paziente verrà a contatto.Siamo dotati di apparecchiature di ottimo livello riconosciute a livello mondiale per la loro efficacia ed efficienza. (le foto sono all'interno del nostro studio!)
FORMAZIONE DEL PERSONALE
Tutte le assistenti dello studio hanno superato il corso gestito dalla Regione Veneto con la ASL 3 di OSS (Operatrice Socio Sanitaria) in ambito odontoiatrico così da avere una conoscenza approfondita dei protocolli e delle procedure di sterilizzazione approvati a livello nazionale, e poterli quindi applicare nel nostro studio.
TUTTO il personale del nostro Studio è vaccinato contro L’EPATITE B e COVID19.
PROTOCOLLI DI PREPARAZIONE DEGLI AMBIENTI
Gli studi operativi dove verrà fatto accomodare il paziente sono ogni volta disinfettati con soluzioni battericide, fungicide, tubercolicide e virucide (virus con involucro tipo SARS COVID2, virus dell’epatite B e C, virus AIDS, virus dell’influenza A, etc.). Inoltre ogni parte che viene toccata dal personale è ricoperta con pellicole di protezioni monouso che alla fine di ogni seduta verranno tolte, disinfettata la zona e rimesse altre nuove protezioni.
- Le parti della poltrona che prima della seduta comparivano con le protezioni e che sono state toccate dal Medico o dall’Assistente durante la cura sono sempre ricambiate dopo ogni singolo paziente, così anche per gli strumenti rotanti come i micromotori e le turbine:
Tutti i presidi sono monouso (vassoi, salviette, aspiratori, bicchieri).
Lo studio quindi si presenterà così:
IL PAZIENTE IN STUDIO PUO’ RISCONTRARE PERSONALMENTE:
che tutti gli strumenti che noi utilizziamo sono imbustati e sterili.
Per verificare l’avvenuta sterilizzazione il paziente può notare sul retro di ogni confezione l’indicatore di processo cioè il simbolo dietro ogni confezione di strumento imbustato che…
…da rosa (strumento non autoclavato, cioè imbustato ma non sterile) è virato…
… a marrone (che significa che lo stumento è stato autoclavato, cioè sterilizzato).
Questo è quello che chiunque si sottoponga a delle cure nel nostro studio potrà apprezzare, ma sarà interessante sapere anche quali sono le altre procedure usate dalle Assistenti per poter garantire sicurezza ad ogni singolo paziente.
PERCORSO DEGLI STRUMENTI UTILIZZATI E SALA DI STERILIZZAZIONE
Abbiamo già detto che alla fine di ogni seduta l’assistente allontana tutti gli strumenti usati o toccati durante la seduta, portandoli in una stanza apposita per la procedura di disinfezione e sterilizzazione detta SALA di STERILIZZAZIONE.
Lo studio quindi verrà sanificato e disinfettato come già descritto.
La SALA STERILIZZAZIONE è divisa in 3 zone:
a) zona per gli strumenti infetti,
b) zona per la disinfezione
c) zona sterile
Mantenendo questo ordine gli strumenti sterili seguono un percorso per cui quelli puliti non verranno mai a contatto con quelli infetti.
1. Gli strumenti vengono prima decontaminati ovvero immersi per minimo 10 min in una soluzione di acqua e acido peracetico (usato anche per gli strumenti di chirurgia negli ospedali),
2. vengono poi sciacquati e detersi manualmente
3. quindi un ultimo passaggio nella vasca ad ultrasuoni che ci garantisce la rimozione anche dei più piccoli frammenti residui (attraverso il fenomeno, denominato CAVITAZIONE, che consiste nella rapida e continua formazione ed implosione di milioni di microscopiche bolle cariche di vapore, da non confondere con la formazione di bollicine d'aria. L'azione meccanica delle violente onde d'urto causate dalle implosioni, combinata con una appropriata azione chimica del detergente, rimuove le impurità in ogni punto degli oggetti immersi nella vasca di lavaggio ad ultrasuoni).
4. si procederà poi all’ asciugatura e al controllo finale prima di imbustarli e metterli in autoclave.
Nel nostro studio tutte queste operazioni sono automatizzate e meccanizzate con l'uso dell'apparecchiatura MULTISTERIL (TECNO-GAZ) che concentra tutte queste operazioni.
Nel caso delle turbine e dei micromotori che invece non si ha la possibilità di immergerli nei liquidi disinfettanti, utilizziamo una apparecchiatura della KAVO (QUATTROCARE) la quale grazie alla rapida espansione della schiuma pulente iniettata a pressione all'interno elimina tutti i residui inorganici all'interno dello strumento stesso e l'aria compressa li spinge all'esterno, creando quindi i presupposti ottimali per una perfetta pulizia.
Una volta terminato questo processo di pulizia all’interno delle turbine e micromotori, vengono oliati e procediamo alla disinfezione manuale con prodotti che ci garantiscono un ottima efficacia.
Ora gli strumenti sono pronti per essere imbustati e messi in autoclave dove avverrà la vera e propria STERILIZZAZIONE.
Usiamo AUTOCLAVI DI CLASSE B a vuoto frazionato (MELAG Vacuklav 30-B con Meladem e Melajet, dotate di stampante termica per attestare l'avvenuta sterilizzazione) ovvero sterilizzatrici a vapore a norma europea UNI EN 13060 (giugno 2005) e norma ratificata UNI febbraio 2005 seguendo le Linee Guida sull’attività di sterilizzazione quale protezione collettiva nelle strutture sanitarie (luglio 2005) pubblicate dall’ISPESL.
Quando l’autoclave ha terminato il suo ciclo di sterilizzazione a vapore in sottovuoto frazionato, ogni busta verrà timbrata con la data di sterilizzazione in modo tale da non superare i 30 giorni di validità (60 in caso di doppia busta) della sterilità all’interno della stessa. Gli strumenti sterili verranno quindi disposti nei vari servo-mobili pronti per essere usati.
Non trascuriamo nessun particolare, perché la nostra priorità è garantire un ambiente sicuro al paziente e ciò può avvenire solo se eseguiamo dei test periodici per verificare efficacia della sterilizzazione. Tutti i test eseguiti sono datati, firmati e archiviati negli anni.
TEST DI VERIFICA DELLE VASCHE AD ULTRASUOMI ED AUTOCLAVI
I test da eseguire sono ben 8.
Ad ogni ciclo in autoclave abbiamo 3 test che ci danno la garanzia che quel carico sia assolutamente sterile:
1. Come primo test l’autoclave produce una stampa dove ci indica che il ciclo è avvenuto in maniera completa e corretta indicando i parametri del tempo del ciclo (20 minuti), della temperatura (135° di vapore umido) e della pressione (2 atmosfere di pressione) per ogni ciclo di sterilizzazione.
2. Un secondo test per l’autoclave, come già accennato in precedenza, sono gli indicatori di processo stampati nelle buste usate per imbustare gli strumenti da sterilizzare che virano da rosa a marrone e sono verificati dopo ogni ciclo di sterilizzazione;
3. il terzo test per l’autoclave è l’indicatore chimico, VAPOR LINE, và ad evidenziare immediatamente l’esito del ciclo andando a colorasi dalla parte rossa fino alla verde in modo da indicarci che il test è superato.
Queste strisce vengono inserite all’interno della camera dell’autoclave insieme alle buste con gli strumenti in ogni ciclo di sterilizzazione.
4. All’inizio di ogni settimana procediamo al VACUUM TEST, dove si verifica la perfetta tenuta del vuoto dell’autoclave indispensabile per la sterilizzazione.
Alla fine del test la macchina darà un report con l’esito che verrà archiviato in un apposito registro.
Una volta al mese ci sono altre 2 verifiche : BOWIE&DICK ed HELIX TEST
5. Il primo, BOWIE&DICK, è un pacchetto con all’interno dei fogli (così da simulare un carico poroso) di tipo cartaceo ma resistenti alle alte temperature dove nel mezzo è stato disposto un foglio stampato, il foglio centrale alla fine del ciclo vira di colore diventando nero così da garantirci l’efficacia dell’autoclave nel produrre sotto vuoto e ci consente di controllare che i parametri di vapore e temperatura siano corretti.
7. L’ HELIX TEST è il secondo test che potrà garantirci ulteriormente i parametri visti in precedenza quindi la completa penetrazione del vapore nei corpi cavi e porosi (come sono i tessuti o i manipoli). E’ composto da un tubicino arrotolato su se stesso con all’estremità un capsula contenente un indicatore che all’inizio è celeste e alla fine del test risulterà verde\nero.
8. L’ultimo test viene eseguito, come previsto, ogni 60 giorni e si tratta del CONTROLLO BIOLOGICO.
Questo test serve per dimostrare la capacità dell’autoclave in merito ALLA DISTRUZIONE DI TUTTI I MICRORGANISMI COMPRESE LE SPORE.
Abbiamo a disposizione delle fiale contenenti spore di Bacillus Stearothermophilus (ATCC7953) ovvero uno dei microrganismi più resistenti al calore che possiede caratteristiche patogene.
Mettiamo una fiala in autoclave ed eseguiamo un ciclo normale, una volta terminato vediamo che l’indicatore chimico posto nell’etichetta è virato,attiviamo quindi la fialetta rompendola in modo tale che il liquido che c’è all’interno vada a contatto con l’indicatore contenuto nella stessa, eseguiamo questa manovra anche con una fiala non autoclavata per avere un termine di confronto.
Inseriamo le due fiale nell’incubatore biologico a 57° per 48 ore.
Estraiamo la fiala processata dall’incubatore e il responso del test superato sarà il colore viola del liquido all’interno della fiale mentre nell’altra (quella non autoclavata) sarà giallo:
RISORSE DI MATERIALI, ATTREZZATURE E PERSONALE
Per garantire l’uso di strumenti sterili, occorre prima di tutto avere un gran numero di strumenti e un numero di assistenti sufficiente a garantire i corretti processi di sterilizzazione e gestione dello studio.