La perdita di un impianto può avvenire nel breve periodo, cioè nelle settimane successive all'intervento, nei primi mesi dopo l'esecuzione della protesi, o nel lungo periodo, cioè negli anni successivi.
Le cause di perdita di un impianto nel breve periodo e nei mesi successivi all’inserimento della protesi, sono molteplici e per lo più causate da:
- Errori tecnici intra-operatori
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- Surriscaldamento dell'osso
- Contaminazione della superficie dell'impianto con la saliva
- Non rispetto delle condizioni di sterilità del campo operatorio
- Errata valutazione del tipo di osso
- Errata distribuzione degli impianti nell'arcata
- Errata valutazione del tipo di carico
- Errori nella costruzione della protesi
Le cause di un'infezione batterica precoce attorno all'impianto possono essere numerose e dipendono da alcuni fattori :
Preparazione inadeguata all'intervento, approccio chirurgico non sterile, errata preparazione del cavo orale del paziente all'intervento.
Errata profilassi antisettica e antibiotica pre e post chirurgica, scorretta condotta post-operatoria da parte del paziente (evitare l'uso del fumo).
Inadeguato mantenimento di una corretta igiene domiciliare e del mantenimento igienico professionale nel tempo.
Anche i micromovimenti dell'impianto nelle fasi successive al suo inserimento possono causarne la perdita.
Quest'ultimo caso capita in genere nel carico immediato (più rischoso del carico differito) o quando, per fare un esempio, una protesi mobile urta sulla vite di guarigione dell'impianto. Questo può determinare la perdita della stabilità iniziale causando la produzione di tessuto connettivo intorno all'impianto (fibrointegrazione) fino a destabilizzare del tutto la connessione iniziale con l'osso, essenziale per la guarigione e l'osteointegrazione
Nei casi più complessi, infatti, se non si ricorre a manovre rigenerative adeguate, e s'inseriscono impianti in zone con carente quantità di osso, c'è il grosso rischio che non sia rispettato il principio fondamentale della stabilità primaria dell'impianto.
Non bisogna quindi confondere il rigetto con l'insuccesso.
L'insuccesso si ha, quando un impianto non si osteointegra e quindi deve essere rimosso. In pazienti con una corretta igiene orale, non fumatori, che fanno visite periodiche dal dentista la percentuale di insuccesso a 5 anni degli impianti dentari è solo del 2 % – 3%.
La più frequente causa di perdita di un impianto nel lungo periodoè sicuramente attribuibile ad un infezione batterica che colpisce i tessuti che supportano l'impianto.
Si parla in questo caso di perimplantite, sempre più diffusa negli ultimi anni.
La perimplantite, agendo in modo similare alla parodontite, provoca riassorbimento osseo attorno agli impianti causandone inevitabilmente la perdita.
La perimplantite è un processo cronico molto lento e in molti casi attraverso interventi chirurgici di rigenerazione ossea questi impianti si possono salvare.