Terzo pagante in odontoiatria: no alle convenzioni
Da alcuni anni nel mondo medico, e in quello odontoiatrico in particolare, si sente parlare del terzo pagante.
Alcune persone, grazie al loro impiego, possono accedere alla stipula di contratti di assicurazioni che consentono di usufruire di servizi, anche di tipo medico, con modalità economiche agevolate.
Di solito, di fronte ad un tariffario concordato, il paziente paga un contributo mentre il resto viene coperto dall’intervento diretto dell’ente convenzionatore, il terzo pagante.
Perché in VALDENT abbiamo deciso di non aderire a convenzioni ?
In pochi semplici punti vi spieghiamo il perché:
- La convenzione diretta indica agli assicurati i centri presso i quali è possibile usufruire del servizio dedicato, scontrandosi con il legittimo diritto di scelta del medico curante.
- La trattativa tariffaria non è altro che l’accettazione di un onorario già deciso dall’assicurazione. Non c’è alcuna possibilità di contrattare quanto proposto. Imponendo un prezzo ad ogni attività sovvertono la definizione di trattativa che ricordiamo essere ogni attività preparatoria che, mediante scambio di proposte e controproposte, prelude alla conclusione di un accordo.
- Molte delle proposte economiche non differenziano la complessità delle diverse attività che appartengono ad una stessa specialistica. Per esempio non fanno differenza tra un otturazione piccola ed una molto grande, assegnando per tutte una tariffa standard.
- Gli enti hanno seguito negli anni una politica di contrazione dell’onorario. Le tariffe imposte sono insufficienti a generare un guadagno per lo studio, e in molti casi anche insufficienti a contenere i costi sostenuti per l’erogazione della prestazione. Si possono fare tante considerazioni di microeconomia ma lavorare sotto margine di contribuzione può portare a decisioni molto pericolose per la salute del paziente. Infatti per contenere i costi e poter eseguire una prestazione con poco utile o almeno in pari, si potrebbe decidere di eseguirle in tempi ridotti o utilizzando materiali poco performanti o peggio semplificare le procedure ignorando le linee guida internazionali.
- L'iter burocratico è reso ingarbugliato, poco chiaro e poco snello, quasi ad impedire il rimborso e soprattutto i pagamenti avvengono con mesi e mesi di ritardo.E' inacettabile, oltre che antieconomico, visto che il nostro studio non è ne una banca che concede prestiti a pagamento di interessi, che non è il nostro lavoro, ne una organizzazione onlus, avendo dei costi fissi da coprire ogni mese.
Un professionista che voglia lavorare eticamente non può rinunciare al profitto: non si tratta solo di guadagno personale, ma anche e soprattutto di essere in grado di aggiornarsi, assumere nuovo personale, nuove attrezzature e mantenere la propria strumentazione rinnovata e all’avanguardia. Per tutto questo noi non aderiamo a nessuna convenzione.
Non possiamo essere noi a sanare i problemi dei terzi paganti e soprattutto non siamo noi che dobbiamo fare sconti alla qualità e alla salute dei nostri pazienti.
La nostra segreteria resta a disposizione gratuitamente alla compilazione dei moduli dell'assicurato che presenterà alla propria assicurazione o ente, assieme alla fattura delle prestazioni che avremo eseguito in scienza e coscienza, con la massima qualità, per permettrere all'assicurato di ottenere il proprio rimborso.
In pratica aderiamo a convenzioni odontoiatriche “indirette” ossia la prestazione è pagata dal paziente che poi chiederà il rimborso all’assicurazione, ente o fondo di cui fa parte.
In questo caso vi è una maggiore scelta per il paziente riguardo al professionista a cui affidarsi e nella definizione del compenso da pagare, senza sottostare ad obblighi di tempo, prestazioni e qualità delle cure ricevute.